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Poesia: un’arte antica, un’arte moderna, un’arte preziosa

La poesia è espressione di pensiero, di sentimenti, di stati d’animo.

Un’arte che racchiude in sé l’originalità, la fantasia, l’emozione, il messaggio, l’idea, la tecnica, la forma, lo stile ….

Smontando e rimontando una poesia possiamo comprendere com’è fatta.

 

Con la stessa curiosità e il piacere del gioco, possiamo scoprire le sue regole:

il metro, la rima, il ritmo e giocare con le metafore, l’inversione o la permutazione delle parole, le pause, la punteggiatura….

 

Le poesie di grandi poeti su cui abbiamo lavorato in 4a

 

Le nostre poesie e le nostre filastrocche

 

Le poesie di grandi autori  su cui abbiamo lavorato in 4^

 

SAN MARTINO

 

La nebbia agli irti colli

piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo

dal ribollir de' tini

va l' aspro odor dei vini

l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando:

sta il cacciator fischiando

su  l ' uscio a rimirar

tra le rossastre nubi

stormi d ' uccelli neri,

com' esuli pensieri,

nel vespero migrar.

 

(scritta nel  1883)

 

Giosuè Carducci

(27/7/1835-16/21907)

 

LA NOTTE SANTA

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

Il campanile scocca
lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

È nato!
Alleluja! Alleluja!

È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.

È nato!
Alleluja! Alleluja!

 

Guido Gozzano

(19/12/1883 – 9/8/1916)

LE CIARAMELLE

Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne.
Ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.

Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata ne' suoi tuguri
tutta la buona povera gente.

Ognuno è sorto dal suo giaciglio;
accende il lume sotto la trave;
sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio,
di cauti passi, di voce grave.

Le pie lucerne brillano intorno,
là nella casa, qua su la siepe:
sembra la terra, prima di giorno,
un piccoletto grande presepe.

Nel cielo azzurro tutte le stelle
paion restare come in attesa;
ed ecco alzare le ciaramelle
il loro dolce suono di chiesa;

suono di chiesa, suono di chiostro,
suono di casa, suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.

…………….

 

 

 Giovanni Pascoli

(31/12/1855 - 6/4/1912)

NUTTATA 'E NATALE


Dint'a na grotta scura
dormeno 'e zampugnare:
dormeno, appese a 'e mura,
e ronfeno, 'e zampogne
quase abbuffate ancora
'a ll'urdema nuvena;
e, ghianca, accumparesce e saglie ncielo,
dint' 'a chiara nuttata, 'a luna chiena.

Dormeno: a mezzanotte
cchiù de n'ora ce manca;
e se sparano botte,
s'appicceno bengala,
e se canta e se sona
per tutto 'o vicenato...
Ma 'o Bammeniello nun è nato ancora,
e nun s'è apierto ancora 'o Viscuvato.

Fora, doppo magnato,
esce nfucata, 'a gente:
ccà d' 'o viento gelato,
p' 'e fierre d' 'a cancella,
trase 'a furia ogne tanto...
E c' 'o viento, e c' 'o friddo
ncopp' 'a paglia pugnente, a ppare a ppare,
dormeno, stracque e strutte, 'e zampugnare...

 

Salvatore Di Giacomo (1898)

(12/3/1860 – 5/4/1934)

  NATALE


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

Napoli, il 26 dicembre 1916

 

Giuseppe Ungaretti

(1888- 1970)


 

UNA STELLA SULLA STRADA DI BETLEMME


Era inverno
e soffiava il vento della steppa.
Freddo aveva il neonato nella grotta
sul pendio del colle.
L'alito del bue lo riscaldava.

Animali domestici stavano nella grotta.
Sulla culla vagava un tiepido vapore.
Dalle rupi guardavano
assonnati i pastori
gli spazi della mezzanotte.

E lì accanto, sconosciuta prima d'allora,
più modesta di un lucignolo
alla finestrella di un capanno,
tremava una stella
sulla strada di Betlemme.

 

 

 Boris Pasternak
(10/2/1890 – 30/5/1960)

IL PRIMO GIORNO DELL'ANNO

 

 

Lo distinguiamo dagli altri

come se fosse un cavallino

diverso da tutti i cavalli.

Gli adorniamo la fronte

con un nastro,

gli posiamo sul collo sonagli colorati,

e a mezzanotte

lo andiamo a ricevere

come se fosse

un esploratore che scende da una stella.

Come il pane assomiglia

al pane di ieri,

come un anello a tutti gli anelli...

La terra accoglierà questo giorno

dorato, grigio, celeste,

lo dispiegherà in colline

lo bagnerà con frecce

di trasparente pioggia

e poi lo avvolgerà

nell’ombra.

Eppure

piccola porta della speranza,

nuovo giorno dell’anno,

sebbene tu sia uguale agli altri

come i pani

a ogni altro pane,

ci prepariamo a viverti in altro modo,

ci prepariamo a mangiare, a fiorire,

a sperare.

 

  Pablo  Neruda 

(12/7/1904 – 23/9/1973)

NATALE

 

 

Quest’anno Natale

mi ha fatto un bel dono

un dono speciale.

Mi ha dato allegria

canzoni cantate

in gran compagnia.

Mi ha dato pensieri

parole e sorrisi

di amici sinceri.

Non voglio più niente

dei vecchi regali

ad ogni Natale

io voglio la gente.

 

 

Roberto Piumini

(14/3/1947)

Il mago di Natale

 

 

S'io fossi il mago di Natale

farei spuntare un albero di Natale

in ogni casa, in ogni appartamento

dalle piastrelle del pavimento,

ma non l'alberello finto,

di plastica, dipinto

che vendono adesso all'Upim:

un vero abete, un pino di montagna,

con un po' di vento vero

impigliato tra i rami,

che mandi profumo di resina

in tutte le camere,

e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

 

Poi con la mia bacchetta me ne andrei

a fare magie

per tutte le vie.

 

In via Nazionale

farei crescere un albero di Natale

carico di bambole

d'ogni qualità,

che chiudono gli occhi

e chiamano papà,

camminano da sole,

ballano il rock an'roll

e fanno le capriole.

Chi le vuole, le prende:

gratis, s'intende.

 

In piazza San Cosimato

faccio crescere l'albero

del cioccolato;

in via del Tritone

l'albero del panettone

in viale Buozzi

l'albero dei maritozzi,

e in largo di Santa Susanna

quello dei maritozzi con la panna.

 

Continuiamo la passeggiata?

La magia è appena cominciata:

dobbiamo scegliere il posto

all'albero dei trenini:

va bene piazza Mazzini?

 

Quello degli aeroplani

lo faccio in via dei Campani.

 

Ogni strada avrà un albero speciale

e il giorno di Natale

i bimbi faranno

il giro di Roma

a prendersi quel che vorranno.

 

Per ogni giocattolo

colto dal suo ramo

ne spunterà un altro

dello stesso modello

o anche più bello.

 

Per i grandi invece ci sarà

magari in via Condotti

l'albero delle scarpe e dei cappotti.

Tutto questo farei se fossi un mago.

 

Però non lo sono

che posso fare?

 

Non ho che auguri da regalare:

di auguri ne ho tanti,

scegliete quelli che volete,

prendeteli tutti quanti.

 

 Gianni Rodari

(23/10/1920- 14/4/1980)

 

 

L'anno nuovo

 

 

Indovinami, indovino,

tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

           e il giorno dopo il lunedì             

         sarà sempre un martedì.

    Di più per ora scritto non trovo

              nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno.

 

Gianni Rodari

(23/10/1920- 14/4/1980)

 

 

Le nostre poesie

Le filastrocche create da noi bambini  in lavori di gruppo e singolarmente – Ottobre 2006

“La ginnastica per me”

 

 

Nastrino, colori, leggerezza, fantasia, il mondo della ginnastica sprigiona l’allegria.

 

La ginnastica è stupore, colore, calore,  che sta nel corpo e nel cuore.

 

La ginnastica è magia ed allegria, come una fantasia, che non va più via.

 

Guardo quegli  attrezzi che sembrano vivi e mi sorprendo,  mi stupisco…. e sogno.

 

La ginnastica per me è speciale, un mondo tutto divertimentale.

 

E’ lavoro di gruppo, fiducia, amicizia, allenamento, e tanto divertimento.

 

Segui la via della ginnastica, scoprirai che è fantastica.

 

Io con la ginnastica fatico ogni giorno perché toglie il medico di torno.

 

La ginnastica per me è come  volare nell’aria, è faticosa, ma con tanto impegno e un po’ di fantasia puoi raggiungere quella magia.

 

Sembra un sogno che non puoi realizzare, vedere volteggiare, saltare e rotolare,  ti fa venire voglia di provare.

 

E’ agilità e serietà, potenza e destrezza, coordinazione e precisione.

 

La ginnastica è un treno di dolore, fatiche, impegno e amore per lo sport

 

Per me la ginnastica è stare bene e fare bene.

 

E’ tanto equilibrio e forza, chissà quanto allenamento per diventare il campione del momento.

 

Sembra facile, ma non lo è, io non so fare acrobazie, rovesciamenti, salti e  ruote, però mi diverte tanto vederle in televisione.

 

La ginnastica è faticosa e a volte impetuosa, bisogna stare attenti e non farla diventare pericolosa. 

 

La ginnastica è per tutti, per i belli e per i brutti.

 

 

Le nostre poesie presentate al

Concorso "Significar per rime 2007"

 

La fantasia

 

Nell’aria c’è qualcosa,

un’atmosfera magica

che sentono solo i bambini.

 

A volte si perde in mille pezzi,

pezzi colorati come farfalle

che volano da un’altra parte.

 

Un viaggio fantastico

che forse continuerà

tutta la vita.

 

Noemi Gadia

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

Poesia Segnalata e Premiata

8 Giugno 2007

 

Mondo

 

Mondo di oggi,

mondo di ieri,

cosa ti aspetti

dai miei pensieri?

 

Il mondo è pieno

di brutte cose,

ma anche

di belle rose.

 

C’è gente che urla

e si dispera

perchè non crede

che ci sarà la primavera.

 

In questo mese

pieno di gioie e di colori

c’è  tanta gente

che scopre nuovi amori.

 

Simone Congedo

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

Poesia Segnalata e Premiata

8 Giugno 2007

 

La  montagna

 

Sulla montagna

l’amicizia è pura

dalle nuvole 

poi si oscura.

Sulla montagna

i pensieri  se ne vanno,

ma come per incanto

ritorneranno.

Sono coperti dal vento

i pensieri del momento.

 

 

Jacopo Pallavicini

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

Il gatto

 

Le sue unghie,

coltelli da mille lame.

I suoi occhi,

lanterne che brillano nel buio.

Le sue fusa,

il rumore di cento trattori.

Le sue orecchie,

odono il muoversi di un moscerino.

I suoi baffi,

lunghi fili di nylon.

La sua lingua,

ruvida come carta vetrata.

Imprevedibile,

lui passa dal leccarti al graffiarti.

Questo è il mio gatto

e lo amo così.

 

Meggie Rota

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

La lucciola

 

 

La lucciola

vola

svolazza

si illumina

di notte,

al  buio.

Io la vedo,

in estate,

dove iniziano

le amicizie

e i primi amori.

 

Vanessa Dade Magita

 

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

Rosso

 

 

Rosso,

parola magica.

Rosso

come il sangue di tanti esseri.

Rosso

come il mio cuore

che batte ogni secondo.

Rosso

come l’amore,

un filo rosso

invisibile

che unisce tante persone.

Rosso

per dirti

che sei vivo ovunque tu sia

e che sei prezioso.

 

Francisco Puricelli

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

Papaveri

 

 

 

In una tiepida notte d’estate

il vento

accarezzava

i petali vellutati

dei papaveri.

 

Il polline

sparso

per la casa

dava un  profumo

meraviglioso

a quel vento delizioso.

 

 

Rossella Brambilla

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

La margherita

 

 

 

Spunta nel prato,

una corona candida,

il sole al centro,

un profumo delicato:

la margherita.

 

 

Chiara Coppola

 

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

La primavera

 

 

Nuovi profumi riempiono l’aria.

Nuovi colori dipingono i prati.

Gli alberi teneramente inverdiscono,

gli uccellini allegramente cinguettano,

volano felici come i pensieri

in alto

nel cielo.

Che bello!

E’ arrivata la primavera!

 

Valentina Ferrante

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

La pioggia

 

La pioggia

cade

e le foglie

e gli alberi

ballano.

 

La pioggia

passa

e  spuntano

creature meravigliose.

 

Tutto si colora,

e la pioggia

non c’è più.

 

 

Elena Venezia

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

Gli uccellini

 

 

Li sento cinguettare ogni mattina

sian grandi o piccini

cantan in rima.

 

Hanno ali aperte e piumate

e quando le guardo

sembran fatate.

 

Son verdi, gialli

di tutti i colori

portan gioia e buoni umori

 

 

Andrea Tirinzi

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

Il sole

 

Con i suoi raggi lucenti,

con il suo calore,

con la sua bellezza,

mi accarezza.

 

È sempre lui che mi accompagna

verso il sentiero meraviglioso della vita,

verso l’estate che si avvicina

 

Lui è il sole.

 

 

Noemi Gadia

 

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

Il mare

 

Coralli, alghe, stelle marine,

il mare ha una bellezza senza fine.

Ci vivono creature viventi

a volte indifferenti.

Vaga tra qualche alga

qualche pesce palla.

Dentro la rete

la sfortuna qualcuno attende.

Il mare è pieno di sorprese,

di magie attese.

 

Lester Evangelista

 

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

Un amico un po’ speciale

 

 

I peluche sono amici

un po’ speciali,

ti fan sentire in compagnia

e anche in allegria.

 

Quando non sai cosa fare

li puoi abbracciare,

ci puoi giocare.

 

La loro felicità

La conservano solo per te.

 

 

 

Alessio Di Furia

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

Sogni

 

Un sogno

è una piccola magia

che fa risplendere

le notti più buie.

 

Un sogno

è il sorriso

degli amici più cari.

Sogno

e quando mi addormento

penso alle persone

che in qualche modo

mi hanno reso felice.

 

Valentina Bayoumi

 

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

Fantasia

 

 

Fantasia,

un insieme di pensieri

che giocano,

che volano,

chiacchierano tra loro

per poi riprendersi

nel vento

lasciando spazio

ad altri pensieri.

 

 

Valentina Bayoumi

 

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

L’amore

 

L’amore

è un sentimento grande,

grande come i nostri cuori

messi insieme.

 

L’amore

è il sentimento che ci lega

l’uno all’altro.

 

L’amore

è forza,

è armonia,

è coraggio,

è felicità.

 

Il coraggio

di portare avanti la propria vita

sta

nell’amore.

 

 

Andrea Schipa

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

Un giorno di pioggia

 

 

C’è una musica nell’aria,

c’è un profumo di terra bagnata.

È uno splendido mattino di pioggia,

i prati sono immersi di rugiada.

Sento le gocce di pioggia

scendere e bagnarmi il viso.

Cammino a piedi scalzi,

il terreno è morbido

e voglio ballare sotto la  pioggia

per ringraziare il cielo di questa bontà.

Amo questo insieme di goccioline

che danzano in armonia

per dar vita alla natura.

 

Francisco Puricelli

 

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi

 

Dolce tenera Nicky

 

 

Dolce cagnolina mia,

tu vuoi sempre andare via,

a te piace annusare

 e vuoi sempre da mangiare.

 

Tu sei molto birichina,

 delle volte sei monellina.

I tuoi occhi son splendenti,

di notte sono come stelle cadenti.

 

Io ti voglio così bene

che mi scoppiano le vene.

 

Leonardo Rotunno

 

 

Classe 4 A

Scuola Primaria Mario Greppi