Maggio 2008

 

 

vedi anche Lombardia e Milano


 

LO STEMMA - I CONFINI - LA STORIA - I PALAZZI DELL'ENI

METANOPOLI - PIAZZA DELLA PIEVE - SANTA BARBARA - CERTOSA


 

 

I CONFINI

 

NORD: Peschiera Borromeo
SUD: San Giuliano Milanese, Locate Triulzi e Opera
EST: Mediglia, Peschiera Borromeo
OVEST: Milano
 

 

STORIA

 

La storia di San Donato inizia con le prime istallazioni di popoli in epoca pre-romana, quando Liguri, Umbri, Etruschi e Galli popolavano questa zona.
Nel 333 d.C. esisteva una strada consolare Mediolanum-Laus Pompeia, lunga 16 miglia che collegava Milano a Lodi. Ad ogni miglio era installata una pietra miliare che indicava la distanza da Milano.
Il quintum lapidem, vale a dire quinto miglio, cadeva proprio a San Donato, infatti, all’altezza di ogni pietra la via principale incrociava una secondaria dove sorgeva una chiesa, attorno alla quale si formavano i nuclei abitati che poi con il passare del tempo diventarono paesi e città.
È però in epoca Longobarda che si fa cadere la fondazione della prima Pieve di San Donato, quando il duca di Benevento, Grimoaldo che, avendo mire su Pavia, ritornò in Italia portando con sé un poderoso esercito facendolo installare nel territorio della nostra città.
Nel XII secolo vennero per i milanesi tempi tumultuosi finché l’abate Bernardo di Clairvaux si adoperò per riportare la pace. I milanesi per ringraziarlo fecero erigere un monastero, la cui costruzione iniziò nel 1135 su un territorio acquitrinoso, l’attuale Abbazia di Chiaravalle.
San Donato con il tempo diveniva sempre più fertile e prosperosa grazie al sistema di irrigazione e mulini, vennero costruiti inoltre nuovi canali e si riavviarono quelli esistenti come il canale Certosa, la roggia Vettabbia e il Redefossi.
In San Donato si ebbero tempi difficili con la venuta di Napoleone Bonaparte e successivamente durante le cinque giornate di Milano (18-22 marzo 1848), quando la città offrì ai ribelli il suo aiuto accettando di distruggere i ponti sui canali e di interrompere le strade per non dare scampo ai nemici in fuga.

Nel dopoguerra San Donato subì una profonda trasformazione, da piccolo paese di contadini, è divenuta una importante città.
Questo cambiamento avviene nei primi anni cinquanta, quando San Donato diventa la sede di un grande complesso industriale: la Snam controllata dall’Agip alla cui direzione c’era Enrico Mattei. Questa società nel 1953 entra a far parte del complesso ENI – Ente Nazionale Idrocarburi –
San Donato è la principale sede dell’ENI che svolge attività di ricerca, produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione di idrocarburi, e delle più importanti società del gruppo tra cui:
Snam Gas ( trasporto e dispacciamento del gas naturale).
Eni Power (generazione e vendita di energia elettrica).
Saipem (costruzione di piattaforme, condotte, perforazioni)
Snamprogetti (progettazioni di impianti chimici e petrolchimici).
Oggi San Donato si presenta come un insieme di quartieri, sorti in periodi diversi, caratterizzati da differenti progettazioni. San Donato, rispetto alla vicina metropoli milanese e anche ai comuni limitrofi, gode di una notevole quantità di spazi verdi. Basti ricordare che circa la metà del suo territorio è occupato da aree verdi. Una menzione particolare merita il parco SNAM, situato a Metanopoli, una gran superficie verde aperta al pubblico con piante ad alto fusto, prati curati, un recinto con daini, un laghetto con cigni ed anatre e un'area gioco completa e attrezzata per i bambini.

 

 

I PALAZZI DELL’ENI

 

Il Castello di vetro, com’è familiarmente chiamato il Primo Palazzo Uffici dell'ENI, si compone di una torre vetrata per uffici e di un corpo più basso. La particolarità delle forme, nate dall'accostamento di geometrie esagonali, è rappresentata all'esterno da un rivestimento continuo vetrato che s’interrompe solo in prossimità dei vani in cemento

 

Il secondo palazzo per uffici ENI si sviluppa secondo uno schema a pianta stellare, costituito da tre ali che confluiscono in un atrio centrale a forma triangolare .

 

 

 

Il III palazzo è stato realizzato per la nuova sede della Snamprogetti

 

 

 

Il Quinto Palazzo Uffici dell'ENI, sede dell'AGIP, fronteggia i primi due Palazzi Uffici formando un ideale ingresso tecnologico alla città di Milano, tutto in cristallo verde-azzurro. Al centro della costruzione è posto un laghetto di 2.000 metri quadrati. Ma la particolarità del V Palazzo Uffici è che le sue pareti sono un'unica grande serra verticale, che ospita piante appositamente selezionate e collocate nell'intercapedine tra la parete esterna e la parete interna entrambe di cristallo.

 

 

METANOPOLI

 

È la "città del metano", voluta da Enrico Mattei per i lavoratori dell'ENI a partire dal 1955.
Nasce come villaggio aziendale che doveva integrare in un’unica realtà operai, impiegati e dirigenti dell’azienda. Questo quartiere ha mantenuto l’aspetto originale con case circondate da giardini e viali alberati
 

 

 PIAZZA DELLA PIEVE

 

L'edificio attuale, fu costruito nella prima metà del Seicento e consacrato nel 1673 (data inscritta sulla facciata). Si tratta di un pregevole esempio di barocco lombardo, decorata con affreschi, quadri, stucchi e dorature, secondo l'uso del tempo.
La chiesa ha all'interno un'unica navata con tre cappelle sul lato sinistro e una cappella sul lato destro, dedicata a San Giuseppe. Decorano le cappelle alcune belle tele seicentesche.
Oggi la Pieve di San Donato rimane a testimonianza della storia della città.


 

 

 

SANTA BARBARA

 

La chiesa di Santa Barbara è il centro del moderno quartiere residenziale di Metanopoli. Voluta da Enrico Mattei e progettata dall'architetto Mario Bacciocchi, la chiesa fu inaugurata alla fine del 1955. L’esterno della chiesa richiama i motivi architettonici e gli ornati policromi delle cattedrali toscane, mentre le guglie svettanti esprimono un richiamo alle guglie del Duomo di Milano. Sulla porta bronzea è con raffigurata la storia della Santa Patrona. Da un lato della piazza è sito il battistero ottagonale, in pietra viva, dall'altro lato la torre campanaria e una statua di Santa Barbara in marmo.

 

 

CERTOSA

 

Nella zona sud di San Donato Milanese si trova il quartiere di Certosa, quello che ospita la nostra scuola.
Il quartiere di Certosa è sorto a partire dal dopoguerra, a ovest della Via Emilia; è un quartiere popolosissimo, cresciuto in modo rapido e caotico a partire dagli anni dell’emigrazione interna, quando dalle campagne meridionali tanti contadini si trasferirono nelle città del nord per andare a lavorare nelle fabbriche.
Fino a pochi anni fa tagliato fuori dalla città dal Redefossi e dalla ferrovia Milano-Bologna, si trova oggi, dopo la copertura del Redefossi, l’antico canale che attraversa Milano interamente sotto il manto stradale raccogliendo le acque del Seveso, del Naviglio e della Martesana, a vivere una nuova stagione di integrazione e riqualificazione, grazie anche agli interventi di risanamento e di nuova urbanizzazione.